L’energia per le cellule del corpo proviene da proteine, carboidrati, alcol e fibre. La fonte primaria è il glucosio che proviene principalmente dai carboidrati, ma può anche essere convertito da proteine e in parte da grassi (due articoli facili da comprendere 1, 2, e le più complesse Raccomandazioni Nutrizionali Nordic, pagina 273 e oltre 3). Un adulto ha un bisogno basale di glucosio di circa 120 grammi/giorno, in particolare il cervello e il sistema nervoso centrale (CNS) utilizzano principalmente il glucosio.
Per comprendere la regolazione rigorosa del glucosio nel corpo umano, dobbiamo prima sapere che un uomo adulto ha circa 75 ml di sangue/kg di peso corporeo, una donna 65 ml/kg e un bambino circa 80 ml/kg (4). Il peso molecolare del glucosio è 180,56 g/mol, ovvero 0,18 g/mmol (5). Il corpo umano non diabetico punta a mantenere un livello di 5 mmol/L, 90 mg/dl, costantemente. Perché questo livello preciso non lo sappiamo esattamente. Se abbiamo un livello di glucosio di 5 mmol/l, 90 mg/dl, possiamo calcolare: 0,18 g x 5 mmol = 0,90 grammi di glucosio/L di sangue. Quindi, un uomo che pesa 75 kg ha circa 5,6 litri di sangue (75 ml/kg di peso corporeo * 75 kg). 0,9 grammi di glucosio/L di sangue * 5,6 litri di sangue danno 5 grammi di glucosio. Nell’intero flusso sanguigno.
È un mito che tutte le persone senza diabete abbiano una tendenza al glucosio come una linea piatta, in effetti studi con tecnologia basata su sensori ci hanno dato l’idea nell’ultimo anno che potrebbero esserci fluttuazioni anche nei non diabetici (6). Le differenze sono che queste fluttuazioni sono relativamente piccole, all’interno dell’euglicemia, e se ci si sposta al di fuori di questi livelli il tempo trascorso è breve, mediamente 26 minuti sopra 7,8 mmol/L (140 mg/dl). Valori di riferimento per il glucosio, vedi qui (7). Per convertire i valori di glucosio, vedi convertitore HbA1c.
Ricerca sul Glucosio in Italia
La ricerca su argomenti correlati al glucosio in Italia è stata estesa, concentrandosi particolarmente sulla gestione del diabete e sui progressi tecnologici nel monitoraggio del glucosio.
Ricerca sul Monitoraggio Continuo del Glucosio (CGM)
Sviluppo Tecnologico: L’Italia ha dato contributi significativi allo sviluppo dei sensori per il Monitoraggio Continuo del Glucosio (CGM). Questi dispositivi consentono il monitoraggio in tempo reale dei livelli di glucosio nel sangue, fondamentale per la gestione del diabete. Le aziende italiane e le istituzioni accademiche sono state all’avanguardia di questa tecnologia, migliorando l’efficacia delle terapie per il diabete attraverso migliori capacità di monitoraggio.
Applicazioni Cliniche: La ricerca ha dimostrato che il CGM può migliorare il controllo del diabete e ridurre i livelli di HbA1c, un indicatore chiave del controllo del glucosio a lungo termine. Gli studi condotti in Italia hanno evidenziato i benefici clinici del CGM, inclusa la sua integrazione nelle applicazioni di telemedicina per una migliore gestione dei pazienti.
Variabilità Regionale nell’Accesso ai CGM: Il rimborso e la disponibilità dei sistemi CGM variano significativamente tra le diverse regioni in Italia. Ad esempio, la regione Umbria ha approvato il rimborso per i sistemi CGM per i pazienti con diabete di tipo 1 e tipo 2, riflettendo le disparità nell’allocazione delle risorse sanitarie.
Impatto Economico della Cura del Diabete
Analisi dei Costi: Uno studio che analizza i costi sanitari diretti associati alla cura del diabete in Campania e Umbria ha trovato che gli individui con diabete sostengono spese mediche significativamente più elevate rispetto a quelli senza la condizione. Il costo medio annuale per paziente è stato stimato in €2833, con il ricovero che rappresenta un importante fattore di costo.
Adesione al Trattamento: La ricerca indica tassi di adesione bassi alla terapia per il diabete in Italia, il che esacerba i costi sanitari e le complicazioni associate alla malattia. Solo circa il 37% dei pazienti ha seguito le terapie prescritte un anno dopo l’inizio del trattamento.
Studi Dietetici
Risposta Glicemica ai Cibi: Uno studio che valuta la risposta glicemica di vari cibi tradizionali italiani ha mostrato che diverse fonti di carboidrati hanno impatti diversi sui livelli di glucosio nel sangue in pazienti con diabete di Tipo 2. Ad esempio, gli gnocchi di patate hanno prodotto una risposta della glicemia plasmatica più bassa rispetto al pane bianco, suggerendo che la struttura degli alimenti influisce significativamente sui livelli di glucosio postprandiali.
Comprensioni dello Studio SAGE
Controllo Glicemico nel Diabete di Tipo 1: Un’analisi secondaria dello studio SAGE ha indicato che il controllo glicemico tra i pazienti italiani con diabete di Tipo 1 è generalmente buono, in particolare tra i pazienti più giovani che utilizzano più frequentemente pompe insuliniche e tecnologie CGM.
Questi studi riflettono un approccio completo alla comprensione e alla gestione dei problemi di salute legati al glucosio in Italia, evidenziando sia i progressi tecnologici che le implicazioni economiche della cura del diabete.
Riferimenti:
- http://www.diabetesforecast.org/2011/mar/how-the-body-uses-carbohydrates-proteins-and-fats.html
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK22436/
- http://norden.diva-portal.org/smash/get/diva2:704251/FULLTEXT01.pdf
- https://reference.medscape.com/calculator/estimated-blood-volume
- https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/compound/D-glucose#section=Top
- https://doi.org/10.1007/s00125-010-1741-9
- http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/43588/1/9241594934_eng.pdf